venerdì 20 novembre 2015

"MARVEL JESSSICA JONES": IL PILOT IN POCHE PAROLE


Quanto la stavamo aspettando? Tanto, anzi: tantissimo. Da stamattina alle 09.00 è stata resa disponibile su Netflix la prima stagione di Marvel- Jessica Jones, seconda serie ispirata ad un personaggio Marvel prodotta dalla piattaforma on demand più utilizzata del mondo.
Certo, dopo aver visto quel capolavoro di Daredevil, la cui prima stagione è semplicemente straordinaria, sperare in qualcosa che fosse quantomeno allo stesso livello poteva sembrare azzardato. E invece. Invece anche questa nuova serie che vede protagonista un personaggio minore del Marvel Universe (interpretato da Krystin Ritter, la Jane Margolis di Breaking Bad) promette grandi cose e le mantiene. Mentre scrivo questo articolo ho visto i primi episodi e devo ammettere che sono incredibili: i personaggi vengono presentati poco a poco, di volta in volta ne scopriamo nuovi aspetti e tutti, anche quelli secondari, risultano incredibilmente interessanti. Oltretutto io non conoscevo particolarmente bene il personaggio, ma sono stati bravi a presentarlo in maniera che tutti, dai fan a quelli che non ne avevano mai sentito parlare, potessero apprezzarla.
Ma vorrei parlare qui del pilota, che è tutto quello che dovrebbe essere il pilota di una serie tv: intrigante, coinvolgente e in grado di gettare basi solide per le puntate successive, ma in modo da invogliarti a guardarle una dietro l'altra. In effetti per ora l'unico difetto che ho trovato a Marvel Jessica Jones è che mi sta impedendo di vivere la mia vita sociale.

"Dove cazzo stai andando? Siediti subito e guarda la puntata successiva"




La prima puntata è naturalmente introduttiva e funge da presentazione della protagonista: cazzuta, rozza, dedita all'alcolismo e dotata di capacità non convenzionali che però non sfoggia con particolare entusiasmo. Anzi, a dirla tutta per la prima volta in un prodotto Marvel finalmente si inizia a mostrare la paura delle persone relativamente ai supereroi. Quello che però mi ha più colpito è la chiave di lettura che hanno scelto di dare alla serie: non solo ci troviamo di fronte ad un altro prodotto Marvel che si distacca dai toni scanzonati del Marvel Cinematic Universe (pur essendone in continuity), ma ci accorgiamo fin da subito che Marvel Jessica Jones è permeata da toni noir profondi, che presentano tutti gli stilemi del genere. la voce narrante della protagonista, stanca e rassegnata, l'alcool usato come via di fuga dalla realtà, lo studio investigativo, il mistero irrisolto. C'è tutto, ma con una marcia in più: a differenza dei classici noir qui la Femme Fatale viene a mancare perchè è la stessa protagonista la donna letale da cui guardarsi. a questo aggiungeteci l'atmosfera da cinecomic dark (ma il dark genuino, non quello tirato per i capelli che ci sta sfrangiando i coglioni da anni) e la presenza di un villain a dir poco spaventoso: Kilgrave, interpretato da David Tennant.
Tralasciando il fatto che Tennant sia molto amato per via della sua memorabile interpretazione del Decimo Dottore in Doctor Who, è un attore di grande capacità e riesce ad inquietare anche se in questa prima puntata compare in un paio di scene e sempre in ombra. Come per Daredevil anche qui il villain non viene mostrato subito chiaramente: ne avvertiamo la presenza, ci rendiamo conto delle sue abilità e impariamo a temerlo. Ma, cosa più importante, ci viene presentata prima Jessica Jones come una donna forte e che non sembra temere niente e nessuno e poi la vediamo terrorizzata non appena capisce che ha a che fare con Kilgrave.

"Sbaglio o la signorina ti aveva detto di sederti?
Ti ordino di farlo. E canta come un ubriaco mentre lo fai"




E' interessante notare come siano riusciti a creare una storia noir senza però dimenticarsi della natura originale della materia, ovvero la sua matrice supereroistica, così come è intrigante vedere ribaltati i luoghi comuni e le situazioni tipiche in cui in passato potevamo vedere Humphrey Bogart.
E si è rivelata vincente anche la scelta di Krystin Ritter: inizialmente poteva sembrare una decisione dettata dalla volontà di scritturare un'attrice che fosse di richiamo, essendo Breaking Bad una serie ancora molto amata dal grande pubblico. Ma la Ritter non è più solo la ragazza sbandata che seduceva Jesse: è maturata anche come attrice ed è riuscita a caratterizzare il personaggio in maniera perfetta, rendendola opposta ma allo stesso tempo complementare al suo aguzzino, quel Kilgrave che promette di superare perfino il Wilson Fisk di Vincent D'Onofrio, che non è di per se un'impresa semplice.

"E' migliore di chi, scusa?!"


Infine la regia è dinamica, malinconica e riflette appieno il carattere della protagonista, così come la fotografia cupa che immerge New York in un'aura di degrado e disperazione. la colonna sonora dalle forti tonalità jazz è la ciliegina sulla torta.
Rimando le mie impressioni più complete una volta che avrò finito la prima stagione, ma per ora la serie sembra essere a dir poco splendida. Ora scusate avrei degli impegni da non rispettare per vedere i prossimi episodi.




2 commenti:

  1. Ho visto solo il pilota per ora e mamma mia cosa è bella?! *___* anche l'episodio non è male ahahahah 😂
    Battute a parte non ha nulla da invidiare a DD! (Per ora)

    RispondiElimina
  2. sarà un ottimo prodotto.. e la protagonista in Breaking Bad era stata abbastanza brava

    RispondiElimina