mercoledì 14 agosto 2013

2015: VEDREMO COSE CHE NOI UMANI...


Parlando l'altro giorno con un amico mi sono reso conto che la stagione cinematografica del 2014 non riserva particolari sorprese: i film attesi ci sono, ma niente di particolarmente eclatante (certo, l'imminente Interstellar di Nolan e Days of Future Past un po' di curiosità la creano). Piuttosto è il 2015 che dal punto di vista dei Blockbuster sarà a dir poco esplosivo, soprattutto se pensiamo a tre pellicole in particolare che fanno fremere i geni nerd anche a chi non sapeva di averli: sto parlando di Avengers- Age of Ultron, del sequel di Man of Steel e del discusso Star Wars- Episodio VII.
E sempre proseguendo nel discorso con il mio amico, abbiamo entrambi realizzato che per ciascuna di queste tre pellicole ci sono validi motivi per sgommare la mutanda dalla paura: il mio "Stronzatissima Radar" non smette di suonare da quando questi film sono stati annunciati.
Ma andiamo con ordine.

Per quanto riguarda l'attesissimo seguito di Avengers devo ammettere che fino a qualche mese fa ero piuttosto tranquillo: il primo film mi piacque moltissimo e contribuì a far salire ulteriormente la già grande stima che nutrivo nei confronti di Joss Whedon, quindi quando è stata diffusa la notizia che il regista sarebbe rimasto lo stesso non mi sono preoccupato granchè. Ma a maggio lo stesso Whedon ha annunciato che nel film ci sarà anche la presenza di due personaggi problematici: Quicksilver e Scarlet Witch. Ora, io non ho nulla contro i due figli di Magneto, anzi li adoro per aver reso possibile un evento spettacolare come House of M, ma il problema è che i diritti di sfruttamento dei nomi e del fatto che siano due mutanti li detiene la Fox (ah, quanto adoro le questioni burocratiche!). 
Quindi vedremo i due personaggi nel film senza che si possa menzionare chi sia loro padre ne che siano due mutanti ed è facile che li chiamino con i loro nomi di battesimo: Pietro e Wanda. No sul serio, rifletteteci: Pietro e Wanda. Cinematograficamente parlando, se sentissi nominare una coppia che per tutto il tempo porta quei nomi mi verrebbero subito in mente un operaio panciuto della Fiat e una cartomante romagnola in pensione. Spero vivamente che almeno i loro nomi da supereroi possano essere utilizzati, altrimenti non vedo davvero il senso di utilizzare due personaggi che devono essere modificati al punto da cambiare background. La sola cosa che mi rincuora è che per il ruolo di Wanda è stato fatto il nome di Saoirse Ronan, attrice che il più delle volte si è dimostrata ottima.
Senza contare che Quicksilver comparirà nel Days of Future Past targato X-Men di prossima uscita e sarà interpretato da Evan Peters. E qui si apre un'altra questione: se i capoccioni della Marvel non possono utilizzare il reale personaggio nella pellicola, mentre lo vedremo parecchio prima in un altro film interpretato da un altro attore e per giunta con tutti i diritti di sfruttamento in regola, come pensano di aggirare il problema? Vedremo due Quicksilver differenti per aspetto e comportamento? Francamente io sono per il non fare il passo più lungo della gamba: se il personaggio non è utilizzabile appieno, non lo utilizzi. 
Ed è principalmente per questo che temo di vedere il sequel di Avengers trasformarsi nella più grande pisciata fuori dalla tazza che si sia vista nella storia umana. Dopo The Purge, che puzza di merda fuori dal vaso lontano un miglio.

"Fatemi capire: sono nella merda, vero?"

Parlando invece del sequel di Man of Steel, che ancora non ha nome, sono di quelli che non lo appoggiano per più di un motivo.
Partiamo da un principio fondamentale: io ho detestato Man of Steel (e chi mi segue su youtube lo sa bene), sia dal punto di vista tecnico che da quello della sceneggiatura. Con il budget che avevano a disposizione avrebbero potuto- e dovuto- curare molto di più la regia, che sembra ideata da una scimmia ubriaca con gravi problemi economici, e i dialoghi, piuttosto ridicoli e "buttati lì".
Per descrivere nel dettaglio il perchè questo film non mi abbia soddisfatto dovrei scrivere un post a parte (e forse lo farò), per ora vi basti sapere che non sono per niente soddisfatto dal binomio Snyder-Goyer per quanto riguarda la trattazione di un personaggio cinematograficamente delicato come Superman.
E da qui arriviamo ad uno dei motivi principali per cui sono dubbioso riguardo al sequel annunciato allo scorso Comic Con: ho seri dubbi che il regista e lo sceneggiatore abbiano capito di aver disseminato gigantesche pecche nella loro precedente pellicola, forti dei grandi incassi, per cui temo che si possano ripresentare gli stessi problemi. Il che mi disturberebbe di meno se non avessero tirato in ballo Batman. Ed ecco qui l'altra enorme motivazione per cui tremo al pensiero di quello che combineranno con questo film: la figura di Batman, cinematograficamente, era stata stuprata in ogni buco e solo dopo la trilogia di Nolan è avvenuta una più che soddisfacente riabilitazione del personaggio sul grande schermo. Inserire nuovamente l'Uomo Pipistrello in una pellicola e a soli tre anni di distanza dalla fine della trilogia Nolaniana è rischioso di per se, ma lo diventa maggiormente se si pensa che il tutto è affidato ad un regista che non si è dimostrato in grado di rispettare le aspettative (almeno, io la vedo così e mi baso sull'analisi oggettiva dell'impianto registico, poi che possa piacere o meno è un altro discorso) e ad uno sceneggiatore che ha si lavorato al fianco di Nolan proprio in quel progetto, ma ha ampiamente dimostrato di non saper costruire da solo un intreccio soddisfacente (Flashforward e Da Vinci's Demons vi ricordano qualcosa?).
Per quel che mi riguarda, come già ho scritto in un post precedente, l'unico motivo di curiosità che mi spinge a interessarmi alla produzione di questo film è sapere chi saranno gli interpreti di BatMan e Lex Luthor, sperando che Rosenbaum si levi dai coglioni al più presto e la smetta di accampare diritti insensati sul ruolo del villain.

"Ah, quindi devo rovinare anche Batman? E questa cosa che ho davanti cos'è, un fucile da contraerea?"

Bene, adesso mi diverto. Episodio- VII. Già dal titolo partiamo male. Avrei capito se avessero voluto realizzare uno spin off, un ulteriore prequel con il bisnonno di Anakin che costruiva  il ventilatore dai cui pezzi avrebbero ricavato C3PO, ma un sequel no. NO. 
Voglio dire subito che io NON sono un purista nerd che pretende l'impossibile dai produttori, ma gradirei almeno che venisse rispettata l'anima di una saga. Riprendere in mano il franchise di Star Wars al cinema è già abbastanza sgradevole come operazione commerciale, ma lo diventa ancora di più se pensiamo che hanno intenzione di continuare la storia. Sento già un grido unanime: "E alora l'expanded universe?".
Giusto, ottima domanda! Risposta: si inculi, l'expanded universe. Se vogliono scrivere libri e fumetti circa i figli e i trisnipoti di Luke e Leila che facciano pure, ma cinematograficamente io lo trovo abbastanza inaccettabile, soprattutto se consideriamo che Abrams e i produttori hanno affermato di non volersi rifare all'expanded universe. E io mi chiedo: hanno riportato l'equilibrio nella forza? Si, lo hanno fatto. Allora cosa cazzo deve succedere per giustificare una nuova trilogia?  Il cadavere di Darth Sidious si risveglia e inizia Star Wars Episodio VII- Zombie dall'oltrespazio? 
Star Wars è una saga cinematograficamente conclusa e tale dovrebbe rimanere, senza rimaneggiamenti utili solo a gonfiare il portafoglio di Topolino (come se adesso fosse vuoto, no?). E sinceramente non mi esalta nemmeno il fatto che sia J.J. Abramas a dirigere questo nuovo primo capitolo: sono l'unico a cui l'idea di vedere spade laser che emanano lens flares fa rabbrividire? Sia chiaro, con questo non voglio dire che questo film sarà un obbrobrio prima ancora di averlo visto: stiamo parlando di una Major mostruosa, è logico che cercheranno di realizzarlo in maniera spettacolare, ma per quanto mi riguarda trovo inutile alla base l'idea di continuare la storia originale e i rumors che vorrebbero Harrison Ford, Carrie Fisher e Mark Hamill all'interno della pellicola non mi incoraggia. And last but not the least, temo le parentesi comiche in puro stile Jar Jar che se Lucas aveva eliminato dopo La Minaccia Fantasma, qui potrebbero tornare perchè care al Topastro Malefico, visto che la Disney è una Major "ciovane" che fa film "ciovani" per i "ciovani".

"Unisciti al lato oscuro della cinematografia: abbiamo i soldi"


 E dopo queste utilissime e per nulla fastidiose speculazioni, vi chiedo: voi cosa pensate dei film più attesi nel 2015 (e perchè no, anche del 2014 se ce ne sono che vi attirano)? 


Il post finisce qui. Io spero di non avervi annoiato troppo, noi ci sentiamo con il prossimo articolo!

Vic




lunedì 12 agosto 2013

HEISENBERG IS BACK, BIATCH!


"Say my name. Say it". Se questa frase vi è familiare allora significa che anche voi ci siete cascati. Da almeno cinque anni, anche qualcosina in più. Ma del resto come si potrebbe resistere al fascino di un personaggio tanto ben costruito?
Ma andiamo con ordine. Se avete riconosciuto la frase sopra significa che, come me, questa notte non avete chiuso occhio fino a quando non avete visto lo schermo diventare nero, lasciandovi con la bocca spalancata, dopo esservi rabbattati per ore a cercare un sito in cui vedere in streaming- alle tre del mattino, che secondo i miei ritmi biologici insonni e disastrati equivalgono alle ore 21.00 umane- la nona puntata della quinta stagione di Breaking Bad. La prima dopo quella snervante pausa che si è conclusa poche ore fa dopo un anno e che segna il proseguimento dell'ahimè ultima stagione della serie. E se, da appassionato di serie tv quale sono, ho insistito per guardarla in lingua originale e senza sottotitoli a notte fonda, incapace di aspettare la sera successiva (cosa che non accadeva dai tempi del series finale di Lost) ci sarà un motivo.

Il motivo è che, molto semplicemente, anche io ho subito il magnetismo di quella che è a pieno diritto una delle migliori serie televisive dell'ultimo decennio: in tanti anni passati a spulciare serie su serie in cerca di quella che mi lasciasse veramente qualcosa io, personalmente, non mi ero mai imbattuto in una storia tanto intrigante, ne tantomeno in personaggi così dannatamente ben scritti.
Ammetto di essermi commosso con altre serie straordinarie, come il già citato Lost e Game of Thrones, ma per quanto siano spettacolari Breaking Bad avrà sempre quel minimo di appeal in più che la rende unica. Pensateci un momento: quante sono le serie che riescono a raggiungere simili livelli di tensione con tempi tanto dilatati? Infatti questo show, creato ormai  cinque anni fa da Vince Gilligan, non ha mai avuto paura di prendersi i suoi tempi, di costruire l'intreccio lentamente con la piena consapevolezza di non poter annoiare. Ho sentito davvero poche persone lamentarsi della lentezza di Breaking Bad, ma del resto come potrebbe risultare davvero pesante? Stiamo parlando di una serie incentrata sul mondo della droga al confine con il Messico, che vede come protagonista un attore eccezionale come Bryan Cranston nei panni di un mite professore di chimica dalla mente imprevedibile e contemporaneamente, se me lo concedete, uno dei pochi protagonisti che non raccolgono istantaneamente la simpatia del pubblico: basta questo per capire quanto sia innovativa ed emozionante. Quello che distingue questa serie da tutte le altre è che se ne infischia di quello che vuole il pubblico: dai personaggi, alla storia e persino all'impianto registico, tutto quanto procede esattamente per come è stato pensato dai creatori, senza virare bruscamente verso una rotta che possa renderlo appetibile per il pubblico snaturandone il contesto (come spesso accade per altri programmi, basti pensare a Prison Break, che nella mia testa rimane l'esempio più eclatante di come si possa demolire un'ottima serie ormai idealmente conclusa solo per proseguirla accontentando i fan più sfegatati).

L'idea portante della serie è infatti quella di tratteggiare delle figure umane realistiche e totalmente differenti rispetto ai personaggi canonici cui la tv e il cinema ci hanno abituato: Walter White non è un personaggio positivo, ma un uomo arrogante e traviato, in cui i concett di bene e male sono arrivati a distorcersi, seppelliti da anni di frustrazioni. Aaron Paul, che interpreta Jesse Pinkman, ha poi dimostrato il suo talento vincendo più di un Emmy per la sua performance, cosa straordinaria se consideriamo la sua giovane età ed il ruolo per nulla semplice che è chiamato a ricoprire: Jesse è senza dubbio l'opposto del suo socio Walter.
Potrei provare ad analizzare ogni singolo character di questa serie geniale e di ampio respiro, ma il post durerebbe quanto un saggio di Alberoni, quindi mi limito a vomitare tutta l'esaltazione che ho provato nel guardare la puntata uscita poche ore fa, dall'emblematico titolo Blood Money: soldi insanguinati, sporchi.
Tanto lo sapete che alla fine vi siete innamorati di costui anche se non l'ho citato


ATTENZIONE DA QUI IN POI CI SARANNO SPOILER COME SE PIOVESSE SULLA QUINTA PUNTATA E SULLE PRECEDENTI: NON PROSEGUITE NELLA LETTURA SE NON SIETE IN PARI CON LA SERIE! OPPURE SE SIETE MASOCHISTI FATELO, AFFARI VOSTRI.

Premetto che due giorni prima dell'ora X avevo la salivazione azzerata: se ben ricordate, la prima parte della quinta stagione si era conclusa con Hank che realizzava chi fosse realmente Heisenberg. Per oltre un anno quello che io -ma penso anche molti di voi- mi sono chiesto è: utilizzeranno questo espediente come elemento per creare tensione lungo il corso delle ultime otto puntate, magari con un Hank tenebroso e guardingo e doppiogiochista nei confronti del cognato, oppure se ne parlerà immediatamente? Francamente non sono mai stato un grande amante delle storyline tirate per le lunghe e anche questa volta sono stato accontentato: la nona puntata è una delle parentesi televisive meglio costruite degli ultimi anni.

Partiamo guardando alla gestione dei tempi: in quarantasette minuti di episodio scopriamo tante, tantissime cose da far accaponare la pelle, ma lentamente, ogni fatto viene rilasciato come da un contagocce (senza annoiare minimamente). L'inizio è a dir poco disturbante, con un probabile flashforward che ci presenta un Walter dimesso e arruffato mentre irrompe nella propria casa, chiaramente abbandonata. Anche dallo stupore della vicina che inorridisce nel vederlo possiamo capire che le cose per Mr. White sono precipitate. Si, ma come? Se in questa puntata alcuni dubbi vengono chiariti e i rapporti con i personaggi iniziano a cambiare, subito viene la voglia di sapere cosa sia successo a Walter per ridurlo in quello stato.
E sempre in questi deliranti ma lucidissimi quarantasette minuti scopriamo che:

-Il cancro è tornato e Walt è definitivamente in punto di morte

-Jesse è nuovamente allo sbando e sul filo della depressione totale, esattamente come accadde appena dopo l'omicidio di Gale

-Lydia vuole disperatamente che Walter torni in affari

-Hank ha scoperto con certezza l'identità del cognato e lo affronta di petto, con tanto di cazzotto sul muso
Molti penseranno che qui Hank abbia capito chi sia Heisenberg, ma in realtà sta leggendo la sceneggiatura della serie "Under The Dome", di cui è uno dei protagonisti. La sua espressione parla da se.


Tutto questo senza un ritmo frenetico: quasi un'ora di adrenalina avvolta da una patina di tranquillità innaturale e coadiuvata da una regia clinica, tagliente.
Da qui in poi dobbiamo solo prepararci al regresso: tutto lascia pensare ad una caduta morale di ogni personaggio, che sembra trascinare ciascuno ad una situazione che ricorda molto quella del principio della storia: Walt in pericolo e Jesse sull'orlo del baratro. Con la differenza che ora tutto è svelato e i rapporti cambieranno totalmente: è chiaro che da qui in poi tutto precipiterà e dovremo prepararci ad un finale sempre più sconvolgente.
Il momento che più mi ha frantumato la mascella dallo stupore è la repentina rivelazione di Hank al cognato, accompagnata da un'improvvisa aggressione fisica: è in questo momento che ci viene resa ancora più chiara la natura di Walter. Se sulle prime nega tutto cercando di muovere il suo aggressore a compassione, svelando di essere malato terminale, rivela la sua vera natura con la frase più minacciosa della storia, il cui senso è "Se pensi davvero che io sia Heisenberg, llora è meglio che fai poco lo stronzo".
E per finire: avete notato che quando Lydia parla con Walter all'autolavaggio lui agisce esattamente come Gus quando gli disse pacatamente di mettere il trasmettitore di Hank sotto alla sua auto? Giusto per sottolineare le somiglianze tra i due personaggi.

E mentre ho ancora le mutande croccanti al solo pensiero di questa prima puntata, vi invito a farmi sapere la vostra opinione in merito: siete galvanizzati oppure fate parte dello zoccolo duro di fan che si sentono delusi ogni volta che qualcosa deve soddisfare ampie aspettative?

Il post finisce qui. Spero di non avervi annoiato troppo, noi ci vediamo al prossimo articolo!

Vic






domenica 11 agosto 2013

I "CHI?" PIU' NERD DEL MOMENTO


Ammettiamolo: checchè se ne dica, Man of Steel è stato un cinecomic che, nel bene o nel male, ha segnato un punto di svolta nell'ambito dei cinecomics. Se da una parte abbiamo Mamma Marvel impegnata a sfornare cinefumetti sempre più rivolti ad un pubblico vario- leggete "ciovane"- e decisamente intaccati da quello che io chiamo "Lo Spirito Coccoloso (e avido) di Topolino", dall'altra c'è una DC ridotta allo stremo. Il risollevamento di un personaggio complesso come Batman da parte di Cristopher Nolan ha contribuito a dare più credibilità ad una casa di produzione che sul grande schermo non riusciva a competere con la sua rivale, anche per la difficoltà nel trasporre personaggi più cupi e meno adatti ad una commercializzazione di alto livello (Lanterna Verde insegna), ma era abbastanza? Ovviamente no. Come si può ben notare, il divario tra Marvel e DC, almeno cinematograficamente, è perfettamente visibile: la prima ha costruito negli ultimi anni un vero e proprio universo parallelo su celluloide, ancora in sviluppo e per il momento sfruttato al minimo rispetto alle reali potenzialità; la seconda può vantare qualche film di successo (Watchmen, per citarne un altro oltre alla trilogia Nolaniana) ma non un corrispondente macrocosmo cinematografico che possa eguagliare la connettività tra i personaggi del complesso mondo cartaceo della casa di produzione.

Ed è in questo delicato scenario dominato dallo strapotere del topastro malefico che entra in scena l'ambizioso progetto di portare sullo schermo, finalmente, un Superman che soddisfi quelle aspettative che i fan serbavano per il personaggio nel loro cuore di nerd pretenziosi (e giustamente, vorrei aggiungere, visto l'elevato potenziale tecnico raggiunto oggi in campo cinematografico). Ed è sempre qui che si intravede il punto di svolta: è a partire da quest'opera che vediamo quanto il manierismo stia investendo questo filone, ormai davvero troppo sfruttato.
Se i film di casa Marvel ci avevano abituato a supereroi colorati e  a momenti comici anche molto invasivi, con l'avvento della trilogia batmaniana di Nolan  ha iniziato ad imperversare la mania di rendere dark ogni nuovo film supereroistico, spesso anche cercando di trasformare in oscuri, per quanto possibile, i beniamini già noti al grande pubblico (The Amazing Spider-Man docet, che sia riuscito o meno). Ora, il film targato Snyder e Goyer, con il beneplacito dell'onnipresente Nolan, dovrebbe rappresentare il trait d'union tra le due tendenze: un'introspezione pseudo-realistica del personaggio ma con la (tentata) spettacolarità tipica di un cinecomic classico, con un risultato finale a dir poco caotico.
Nonostante gli incassi soddisfacenti, il film non è stato ben accolto dappertutto, soprattutto non dai fan, e l'idea iniziale di realizzare una trilogia dedicata all'Uomo d'Acciaio prosegue con la consapevolezza di dover migliorare fin troppi elementi malfunzionanti: dalla composizione delle immagini all'intreccio, che nel primo film risultava discontinuo e fin troppo banale.

Come ormai è noto da qualche settimana, la soluzione a questo problema- volta ad aumentare la curiosità ormai spenta verso il franchise- è l'inserimento nel sequel dell'ennesima reinterpretazione dell'Uomo Pipistrello: cosa che sollucchera le fantasie di chi ha sempre sognato di vedere sul grande schermo un crossover tra due supereroi tanto amati (ed evitiamo le dispute sul se sia o meno opportuno definire Batman un supereroe) da una parte, ma crea perplessità in molti dall'altra.
Infatti sorge spontanea LA domanda: ma è proprio necessario dare ANCORA una nuova interpretazione della figura di Batman a così pochi anni di distanza dalla fine della trilogia di Nolan? Ovviamente no, è ovvio che si tratta di un'operazione commerciale finalizzata ad estrarre l'universo cinematografico DC dall'oblio confusionario in cui è affondata da anni ormai. Ma non è questo il momento di discutere sull'utilità o meno di tutto questo: ora che il film (dal titolo e dalle dinamiche- sarà unVs, sarà ben altro?- sconosciute) è stato annunciato, ci sono altre due domande che assillano i fan e non solo loro. Ora che i produttori, nel bene e nel male, hanno ottenuto com'era prevedibile la nostra attenzione, ci si chiede chi interpreterà due dei personaggi che più tutti attendono di vedere sullo schermo.

Naturalmente il primo è il Cavaliere oscuro: chi sarà l'attore prescelto per interpretare nuovamente Bruce Wayne e il suo alter ego? Rumors inconsistenti hanno iniziato ad invadere il web pochi minuti dopo l'annuncio del sequel di Man of Steel e, dopo la smentita della proposta fatta a Christian Bale (che già in tempi non sospetti aveva espresso la volontà di non voler più interpretare il personaggio al cinema dopo la chiusura della trilogia che lo vedeva protagonista) e a Josh Brolin, altri due attori sembrerebbero papabili come candidati: Orlando Bloom e Scott Adkins. Ma, come anche affermato da Snyder e Goyer, ancora non si è pensato al casting per il personaggio dell'Uomo Pipistrello, nè allo stile che gli verrà conferito. Infatti se nell'aria aleggia come uno spettro il dubbio su chi sarà il nuovo Batman, ancora più pesante è il timore che una nuova chiave di lettura applicata al personaggio rischi di rovinare il lavoro di riabilitazione della sua figura operato da Nolan in questi ultimi anni. Senza contare che il nuovo Cavaliere Oscuro dovrà adattarsi allo stile incerto e mal mescolato del nuovo franchise incentrato su Superman, il che potrebbe avere ripercussioni non poco importanti sul carattere dell'eroe, già difficile e complesso di suo. Naturalmente i fan hanno già espresso chi dovrebbe essere Batman nel sequel dedicato all'Uomo d'acciaio: tra le molte proposte spicca il nome del più famoso Gesù del cinema, Jim Caviezel, attore fisicamente adatto alla parte e che ha già dimostrato di cavarsela nei ruoli frenetici, basti pensare alla serie tv Person of Interest, che lo vede come protagonista.

Jim Caviezel potrebbe fare tranquillamente il culo a Superman tre giorni dopo essere stato sconfitto
L'altra, gigantesca domanda, riguarda un altro character che incuriosisce non poco il pubblico: Lex Luthor. Dopo le interpretazioni macchiettistiche di Gene Hackman e di kevin Spacey, siamo giunti alla riscrittura- si spera- totale di uno dei villain più maltrattati di sempre, cinematograficamente parlando. Personalmente penso che sia proprio nella figura di Lex che si può individuare l'elemento più interessante di un sequel che punta sul puro sfruttamento commerciale di due personaggi ben noti al grande pubblico e una sua buona caratterizzazione potrebbe salvare una situazione che sta preoccupando molti fan prima ancora che il progetto abbia preso realmente corpo.
Qui mi sento obbligato ad una digressione: già mesi prima dell'uscita di Man of Steel, insieme ad alcuni amici, mi ero chiesto chi avrebbe potuto interpretare Luthor in un eventuale sequel. Subito la nostra scelta è caduta su uno degli attori più in voga del momento: Bryan Cranston. Ed è proprio di qualche giorno fa il rumor che vorrebbe la produzione interessata alla star di Breaking Bad, cosa che ha creato un'esplosione di gioia generale. Ma l'entusiasmo è stato smorzato qualche ore dopo, quando un altra voce di corridoio ha paventato l'idea che la scelta potrebbe interessare un altro attore avvezzo ai cinecomics, quel Mark Strong che al cinema abbiamo già visto nei panni del gangster Frank D'Amico in Kick Ass e di Sinestro in Lanterna Verde.

Per quanto si tratti solo di notizie incerte e nemmeno confermate, la sola idea di un Lex Luthor interpretato da uno di questi due attori è senza dubbio affascinante, anche se molte critiche sono state mosse nei confronti dell'eventuale scelta di Cranston: "troppo vecchio" secondo alcuni, "troppo identificato nei panni di Walter White" secondo altri. E, penso ne converrete anche voi, sono entrambe obiezioni infondate. L'identificazione nel ruolo di un attore esiste solo nella mente del pubblico e di sicuro non è un problema di un attore eclettico come Cranston. In quanto all'età, nè Hackman nè Spacey erano esattamente dei giovincelli all'epoca in cui interpretarono il personaggio all'epoca e con il giusto trucco e la luce adatta l'attore perderebbe tranquillamente quei cinque o sei anni che servirebbero, senza contare che trattandosi di un reboot poco importa quale sia l'età effettiva di Lex Luthor.
A protestare vivamente invece è Michael Rosenbaum, già interprete del personaggio nell'agghiacciante serie Smallville, convinto di essere l'unica scelta veramente sensata. Per quanto l'interpretazione di Rosenbaum nei panni di Lex sia stata in parte soddisfacente, la sola idea di vederlo nello stesso ruolo in un sequel di Man of Steel fa accaponare la pelle e non solo ai detrattori della serie, soprattutto perchè sarebbe interessante vedere qualcuno che sia vergine di quel ruolo (e magari qualcuno di decisamente più abile ed esperto nella recitazione).

"Say my name. Say it.". "Lex Luthor?". "You're damn right".

Questi dunque i "Chi?" più discussi del momento, ma ora sorge spontanea un'altra domanda tra le tante: cosa ne pensate VOI? E' il caso di dare credito ai rumors e di seguire la vicenda oppure siete per il partito del "Chi vivrà vedrà"? 


Il post finisce qui. Spero di non avervi annoiato troppo, noi ci vediamo al prossimo articolo!

Vic